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Stabilimenti balneari sostenibili e inclusivi

Stabilimenti balneari sostenibili e inclusivi.
Strutture temporanee balneari

di Teresa VILLANI

 

Le strutture temporanee destinate ai servizi per la balneazione, pur comprendendo manufatti dimensionalmente contenuti, ben si prestano a rappresentare un ambito di sperimentazione orientata all’innovazione tecnologica e ai più avanzati principi di inclusività, anche in considerazione della sostenibilità ambientale.

Spiaggia inclusiva

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ricorda agli Stati membri di impegnarsi per aumentare l’autonomia di tutti nelle attività quotidiane, per partecipare pienamente alla vita sociale, quindi bisogna eliminare ogni forma di barriere, sia fisiche che sociali.

Spiagge pulite

Con la stessa determinazione nell’Agenda 2030 l’ONU ha lanciato gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile tra cui è presente il richiamo alle città e comunità sostenibili.

 

Spesso le piccole strutture balneari presentano un carattere effimero e casuale, alimentando il pregiudizio che lega la temporaneità alla scarsa qualità architettonica. In realtà i requisiti di movimentazione e riposizionamento, assemblaggio a secco, leggerezza, prefabbricazione, durabilità, reimpiego di parti, non escludono la possibilità di realizzare piccole costruzioni di qualità, adeguati alle pratiche sociali che li connotano, ovvero, micro-architetture capaci di garantire elevati standard prestazionali grazie a sistemi costruttivi e a soluzioni tecnologiche appropriate.

Stabilimento balneare

 

Su tali strutture si sono misurati grandi maestri dell’architettura come Le Corbusier con il celebre Cabanon, unità minima che vive in reciproco scambio con l’ambiente costiero di Roquebrune-Cap-Martin, in Francia.

Il Cabanon

Il Cabanon progettato da Le Corbusier nel 1951 sul litorale di Roquebrune-Cap-Martin, in Francia.
Grazie al Modulor (il sistema di proporzioni che univa il metodo geometrico della sezione aurea con le misure e i movimenti di un uomo alto 1,83 metri) l’efficacia del procedimento progettuale è stata garantita. In uno spazio di circa 15 metri quadrati si articola uno spazio finito e autonomo, realizzato in legno di pino per l’esterno e di quercia per l’interno, compensato per il rivestimento delle pareti e noce per il tavolo.

Aldo Rossi con le Cabine dell’Elba. Non solo semplici costruzioni di legno ma un’architettura perfetta, sebbene provvisoria, allineata lungo la spiaggia.

Le Cabine dell'Elba

Le Cabine dell’Elba di Aldo Rossi. Oggetto legato alla cultura del mare e della spiaggia che fa capire l’essenza della progettazione, fatta di elementi classici e di motivi ricorrenti che rappresentano la dimensione minima del vivere.

 

Nell’ottica dell’inclusività, semplici soluzioni per pavimenti e percorsi removibili, realizzati con passerelle e rampe di legnorisorsa rinnovabilepreferibilmente di specie legnose locali, o in gres, dimostrano come si possano tenere unite le connotazioni di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e sviluppo economico.

Green Beach Castiglione della Pescaia, Grosseto

Green Beach Castiglione della Pescaia, Grosseto. “Spiaggia verde”, sostenibile e accessibile.

Il gres porcellanato, spessore 20 mm, è un’ottima alternativa alle classiche pavimentazioni, passerelle e camminamenti solitamente utilizzati negli stabilimenti balneari. Elevata resistenza all’usura, notevole vantaggio in un ambiente umido, ventoso e salmastro come quello della spiaggia, permette una posa agevole a secco direttamente sulla sabbia.

Umag, Istria, Croatia. Spiaggia inclusiva per persone con bisogni speciali.

 

Inoltre i piccoli manufatti possono rappresentare modelli tecnologici in miniatura caratterizzati da costi e tempi di costruzione ridotti, in grado di veicolare saperi e buone pratiche ambientali e possono identificare modelli praticabili per un impiego diffuso.

Isola di Cipro. Cabine progettate nell’ottica di una gestione ecosostenibile degli spazi, della salvaguardia della natura, della sostenibilità energetica.

 

Spesso le soluzioni sostenibili per attrezzare le coste, per fornire spazi fruibili ai servizi connessi alla balneazione e alle strutture stagionali e temporanee, prevedendo sistemi di prefabbricazione idonei a tutelare l’identità dei luoghi e a valorizzare le risorse paesistiche e naturali dei diversi contesti, così da ottenere il nuovo marchio Ecospiagge per tutti di Legambiente e Village for all.

Il nuovo marchio Ecospiagge per tutti rappresenta una filosofia che Legambiente e Village for all vorrebbero estendere ai nostri lidi nel segno della normalità, perché si è fatto ancora molto poco per garantire a tutti la possibilità di vivere la spiaggia in modo autonomo.

L’equilibrio tra pratica costruttiva e risorse naturali nello specifico luogo “tra terra e mare” può essere ritrovato come peculiare nell’uso di strutture prefabbricate leggere di legno.

 

La progettazione degli stabilimenti balneari concorre inoltre a influenzare l’aspetto delle coste stesse e quindi a determinare il successo o meno della complessiva “impresa turistica”.

 

Il prodotto finito, da insieme di singoli componenti e connessioni in legno, apparentemente facili da controllare, si trasforma in un organismo articolato per il quale devono essere presi in considerazione gli effetti concatenanti degli elementi costituenti che insieme ne garantiscono la fruibilità, facilitando l’esperienza diretta con il mare.

 

Con modalità e soluzioni sostenibili e inclusive tutti dovrebbero poter andare al mare, raggiungere una spiaggia, fruire dei servizi di uno stabilimento balneare, fare un bagno, godersi il sole e le emozioni, con la certezza di ritrovare intatto quell’ecosistema per le stagioni future.

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