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Teresa Villani Universal Design

La progettazione inclusiva

di Teresa VILLANI

 

Non è facile circoscrivere l’ambito della progettazione inclusiva al solo progetto di architettura.

Si tratta di un approccio orientato, in maniera più ampia, all’attenzione verso le diversità umane, l’inclusione sociale, l’uguaglianza.

Tale attenzione si concretizza nella costruzione – anche attraverso processi partecipativi – di ambienti, sistemi, prodotti e servizi fruibili in modo autonomo da parte di persone con esigenze e abilità diversificate.

Inclusive design

La “27e Région” francese conduce programmi di ricerca-azione per testare nuovi metodi innovativi per la progettazione di politiche pubbliche che coinvolgano tutti gli stakeholders. A tal fine, mobilita le capacità di gruppi multidisciplinari composti da progettisti, generatori di idee ed esperti di scienze sociali. Tra le innovazioni più indagate molto rilievo è dato all’inclusione sociale, ambito trasversale in tutti i workshop basati sull’esperienza concreta degli utenti e dei cittadini come punto di partenza per qualsiasi iniziativa pubblica da intraprendere.
http://www.la27eregion.fr/en/

 

Per trasferire il concetto generale all’architettura, possiamo sostenere che le diversità umane che a vario titolo ci caratterizzano (cultura, background, abitudini, abilità, età, aspirazioni, ecc.) devono essere introdotte nel processo progettuale, sin dalle fasi del progetto di fattibilità tecnica ed economica (Nuovo codice dei contratti pubblici).

Nel processo di trasformazione dell’ambiente che ogni progetto genera, diventa prioritario l’impegno di attuare un continuo adattamento persona-ambiente.

Agendo sulla configurazione ‘fisica’ degli spazi, a parità di condizioni individuali, più l’ambiente sarà ideato seguendo un approccio User Centered Design, maggiore sarà la capacità della persona di autorganizzare le proprie attività e aspirazioni e di partecipare alla vita collettiva.

Human centered design

User Centered Design
Processo finalizzato a progettare tenendo conto del punto di vista delle esigenze dell’utente.

 

Inoltre, uno spazio, frutto di un progetto consapevole, può essere più attrattivo, confortevole, comunicativo, sicuro nell’uso, producendo riflessi positivi anche sullo sviluppo sociale ed economico di un territorio.

architettura a misura d’uomo
Robson Square, Vancouver, Canada

design for all

Soluzione per tutti. La Rampa dell’Ed Roberts Campus, Berkeley, CA
https://www.edrobertscampus.org/

 

Esistono differenti approcci riguardanti la progettazione di spazi, ambienti, oggetti d’uso destinati a soddisfare utenze diverse; differenti prassi per fornire architetture di qualità, inclusive e anche di piacevole aspetto.

Tra questi occorre citare l’Universal Design, (Mace R.L., 1985) secondo cui i prodotti e gli ambienti dovrebbero poter essere usati dalla più ampia pluralità di soggetti, diversi fra loro per età, capacità percettive, motorie e cognitive, senza bisogno di adattamenti specifici.
È interessante evidenziare come questa definizione sia stata esattamente ripresa nella Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili (UN, 2006, art. 2).

human design

I sette principi dell’Universal Design
https://udlhcpss.wordpress.com/historical-foundations/

Progettare per tutti

Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18
http://www.un.org/disabilities/documents/convention/convoptprot-e.pdf

 

La pratica di questo approccio alla progettazione, sebbene il più indicato e ragionevole, non è sempre semplice.

Soluzioni progettuali inclusive richiedono:

  • una interlocuzione multidisciplinare,
  • una capacità di governare una pluralità di informazioni settoriali,
  • una responsabilità etica
  • e, infine, più tempo.

Sebbene difficile, gli esiti premiano perché non riguardano elusivamente il soddisfacimento dell’utente finale, ma innescano un processo virtuoso i cui benefici includono gli utenti, l’industria e la società; un processo che racchiude in sé i caratteri dell’innovazione, mettendo in campo soluzioni poco impattanti dal punto di vista economico e, con i dovuti adattamenti, trasferibili in altri contesti.

progettazione architettonica

Esempio di comunicatività dello spazio: la Vancouver Community Library (Washington, USA).
Interpretazione facilitata dello spazio per tutti i visitatori e in particolare per i bambini che dal basso riescono a leggere le indicazioni della “Knowledge Wall”o “Parete della Conoscenza“, un muro a tutta altezza suddiviso in tre grandi blocchi verticali che segnala, già dalla hall, i tre grandi macro-settori in cui sono articolati i contenuti cartacei e multimediali della biblioteca (Locate, Explore, Connect).
Villani, T. (2014), “Il wayfinding negli edifici complessi: soluzioni tecniche e applicazioni”, Ponte n. 6, Roma, DEI Tipografia del Genio Civile.

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