di Michela BIANCARDI
Dopo decenni di abbandono, l’Università di Verona commissiona il recupero dello stabilimento della Provianda di Santa Marta, in cui l’Ateneo trasferisce il Dipartimento di Economia.
Nel dicembre 2015 si svela alla cittadinanza la nuova immagine architettonica del complesso di maestosi edifici composto dalla fabbrica-deposito del panificio e dai due silos per la conservazione dei cereali.
Lo stabilimento venne costruito dagli austriaci tra il 1863 e il 1865, in un’area in cui già a partire dal XIII secolo sorgevano una chiesa e l’annesso monastero.
L’edificio più importante del vasto complesso è l’ex Panificio, destinato alla produzione e alla cottura delle gallette e del pane, al deposito e all’amministrazione di altri generi di sussistenza.
L’edificio dei forni è un corpo a blocco tripartito, su cinque piani, di grande dimensione, sul cui asse longitudinale si sviluppano tre cortili dai quali si può accedere ai collegamenti verticali e orizzontali tramite ascensori, scale e un sistema di ballatoi.
Sugli edifici, quasi integralmente conservati, le opere di restauro e consolidamento hanno riguardato le lavorazioni di pulizia delle superfici murarie, riportando in vista la tessitura originaria che si celava sotto il paramento a intonaco, e il risanamento delle strutture a volta e del sistema ligneo di copertura.
L’intervento di recupero (di Massimo Carmassi con Isp e Iuav Studi e progetti) sostanzialmente ha mirato a conservare l’originario progetto austriaco, dai canoni neomedievali e romanico-gotici di matrice nord-europea.
La percezione che si ha entrando è quella dell’edificio nella sua complessità e globalità.
Il progetto architettonico, infatti, ha mirato a soddisfare le differenti funzioni richieste per il nuovo uso avvalendosi di molte partizioni vetrate (sia interne sia come coperture delle corti) per garantire l’adeguato ingresso di luce e per incrementare l’efficienza termica e acustica degli ambienti.
Gli spazi sono molto ampi, a volte difficili da ripensare in un uso completamente differente, ma le aule e le aree studio per gli studenti sono molto ben organizzate, così come la bella biblioteca ricavata nel sottotetto.
Anche gli studioli dei docenti, sparsi nei vari piani, sono frutto di una faticosa compartimentazione che ha dovuto fare i conti con le arcate e le metrature esistenti.