di Roberta BALDASSARRE
La casa è un costrutto chiave che unisce e sovrappone il campo intrapsichico, quello interpersonale e quello sociale.
In architettura, l’ambiente domestico è quello che maggiormente riflette e rispecchia i gusti, la personalità e le esigenze di chi lo abita, è l’ambiente che le persone vogliono “a propria misura” e a “propria immagine”, affinché da esso e in esso possano trarre benessere.
Eppure, in modo imprevedibile e inatteso, l’uomo ha dovuto esperire il luogo preposto al ricovero e alla protezione personale quale recinto di reclusione e isolamento, scoprendone e subendone i limiti spaziali e fisici, al punto da provare l’irrefrenabile pulsione di evadere.
La limitazione agli spostamenti imposta durante il lockdown ha mostrato al mondo scene di struggente poesia: musicisti arrampicati sui tetti a dedicare il proprio assolo a un cielo del quale si sono sentiti privati, lettori con tavoli da campeggio o semplici cuscini a terra sotto le finestre aperte a cercare evasione in un buon libro o a declamare versi e brani a piazze e strade deserte.
Il COVID19 ha aperto una riflessione importante per ripensare gli spazi domestici, evidenziando quanto sia vitale per l’essere umano una porzione di abitazione che permetta di avere contatto con gli spazi esterni.
La pandemia ha stravolto per molti mesi le abitudini di vita, imponendo la segregazione e limitando o, peggio, impedendo tutte le attività che consuetamente si svolgono fuori dall’ambiente domestico – lavoro, attività ricreative, attività sociali, attività sportive, etc. – e ha spinto molte persone a valorizzare, attrezzare e progettare gli spazi esterni della propria abitazione.
Si è portati a pensare che siano necessarie ampie metrature per fruire degli spazi aperti annessi al living, in realtà, quando le pareti perimetrali sono interamente vetrate, gli ambienti sono naturalmente dilatati verso l’esterno e consentono di vivere appieno persino balconi dalle superfici minime.
Panoramici o con alcune viste da schermare, terrazzi con metrature più ampie consentono la realizzazione di vere e proprie stanze open-air annesse agli ambienti cucina e giorno o quale prolungamento degli stessi.
Con affacci sui tetti di Centri Storici o in quota su grattacieli, balconi e terrazzi sono stanze delle quali il tetto è il cielo e le pareti le quinte prospettiche degli edifici all’orizzonte.